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Dalla FALCRI BANCO DI SICILIA - Palermo

LA FALCRI SICILIANA IERI ED OGGI

E' magari scontato ma è obbligato dalla celebrazione del cinquantenario della nostra Associazione ricordare come nasce la FALCRI in Sicilia e riflettere cosa è oggi; la maniera più semplice è ovviamente quella di parlarne con un protagonista della sua nascita e con l'attuale segretario responsabile regionale.

Abbiamo per questo chiesto a Minmo Tripi - uno dei fondatori ma ancora attivo partecipante della vita della FALCRI BdS - di tornare indietro negli anni:


MIMMO TRIPI:
"La FALCRI nasce in Sicilia, alla Cassa di Risparmio V.E. alla fine degli anni 70: in quel periodo nella Banca cominciò a prendere colpo l'esigenza di uscire dalle logiche confederali in qualche modo legate alla politica e quindi, spesso, soggette a "condizionamenti esogeni", per uno spazio di autonomia effettiva.

In questo quadro un gruppo di colleghi ritenne di trovare nella FALCRI una risposta adeguata a queste esigenza di autonomia e costituì l'Associazione in CRVE. E' chiaro che questa connotazione fortemente autonoma ed aziendale del Sindacato FALCRI ha caratterizzato l'anima del sindacato qualche volta indirizzandolo verso posizioni rigorose sovente anche radicali, con la conseguente difficoltà, in alcune occasioni, di interagire con le altre componenti sindacali.

Anche oggi, ritengo, la FALCRI mantenga queste caratteristiche ancorché mitigate dalla consolidata presenza al primo tavolo che ha consentito una sorta di maturazione politica, senza tuttavia mai abbandonare lo spirito autonomo ed aziendale che ne ha costituito la novità, al momento della sua nascita, e che, per fortuna, si è mantenuta nel tempo".

In sintesi l'amico Mimmo Tripi ha ricordato gli elementi più importanti che hanno determinato la nascita e lo sviluppo della FALCRI in Sicilia; ora per completare il quadro chiediamo a Giacomo Di Marco, attuale Segretario Regionale, di parlare della FALCRI di oggi.

GIACOMO DI MARCO: "Il nostro Sindacato ha mantenuto forte il senso di autonomia che ne ha caratterizzato la nascita e lo sviluppo in questi anni, ha maturato altresì anche la consapevolezza che gli interessi dei lavoratori bancari si possono meglio tutelare con un dialogo critico ma costruttivo con le Aziende, mantenendo sempre prioritario il rispetto dei ruoli; la profonda trasformazione del sistema creditizio italiano e le innovazioni professionali rendono, in questo momento, più difficile il ruolo sindacale anche perché è necessario arginare con determinazione i frequenti tentativi di alcune Aziende di erodere le conquiste che i lavoratori hanno costruito nel tempo con lotte e sacrifici. Anche il Sindacato deve adeguarsi alla trasformazione del sistema e dell'organizzazione del lavoro nelle banche, comprendendone le novità ma al tempo stesso non allentando la guardia sul suo ruolo istituzionale di difesa dei diritti e delle garanzie contrattuali.

Le aggregazioni e la nascita di mega gruppi bancari impone, a mio avviso, anche una rivisitazione organizzativa del nostro Sindacato, proprio perché bisogna oggi ragionare in termini di Gruppi piuttosto che di singole Aziende, con la conseguente necessità di stimolare l'attività delle strutture territoriali di presidio
sindacale della FALCRI che si occupano di realtà bancarie diverse; in quest'ottica la FALCRI BdS ha prodotto uno sforzo per far nascere e crescere altre Associazioni nell'area siciliana, sforzo premiato da risultati lusinghieri".

Dalle parole di Mimmo Tripi e Giacomo Di Marco viene fuori un quadro ottimistico circa il futuro della FALCRI, proprio per le sue caratteristiche autonome ed aziendali, svincolate da condizionamenti politici, pragmaticamente rivolte a svolgere un ruolo di confronto critico ma costruttivo con le parti datoriali; certo il momento non è facile proprio perché siamo in presenza di evidenti tentativi di comprimere le garanzie contrattuali in ossequio ad una "modernizzazione" della professione del bancario che imporrebbe, secondo alcune componenti datoriali, il superamento di elementi normativi di tutela di diritti consolidati nel tempo per sposare una logica dei rapporti legata, esclusivamente, a fattori di redditività. In questa situazione si impone per il Sindacato uno sforzo di professionalità ed una maggiore attenzione alle refluenze, per i lavoratori bancari, dell'innovazione cui è soggetto il mondo delle banche e, quindi, anche i ruoli e le funzioni dei dipendenti; non è pensabile infatti mantenere una visione tradizionale del ruolo del Sindacato, oggi è necessario entrare culturalmente nel merito delle novità organizzative e strutturali, diversamente risulta impossibile anche il confronto con una controparte tecnicamente attrezzata.
E' auspicabile poi, per una logica di sviluppo della FALCRI, ragionare su base territoriale favorendo nuove aggregazioni ed adesioni, sfruttando anche la nostra cultura autonoma che sembra un messaggio adeguato per un mondo del credito in piena trasformazione e che, proprio per questa fase di cambiamento, vede i lavoratori guardare con ansia al futuro.

FALCRI BdS
Salvatore Buccheri