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La scadenza europea del 1992

Verso il termine del decennio '80 si affaccia inoltre la tendenza delle aziende di credito di creare società di servizi consortili, alle quali vengono applicati i contratti di lavoro di settori diversi dal credito.

Iniziano, così, i processi di ristrutturazione organizzativa in presenza anche della progressiva liberalizzazione del mercato interno (Bankitalia aveva introdotto il criterio del silenzio/assenso per l'apertura degli sportelli, possibili in ogni parte del territorio nazionale) ed in vista della caduta delle barriere nazionali previste per la fine del 1992. La FALCRI, ancora una volta, dimostra di essere capace di interpretare l'evoluzione dei fenomeni ed indice un convegno a Roma nel gennaio 1988 sul "Ruolo e dimensione delle Casse di Risparmio in un mercato concorrenziale". L'iniziativa ebbe grande successo e risonanza in tutta Italia - ai lavori erano presenti ben 25 testate giornalistiche oltre alla RAI TV - richiamando autorevoli uomini politici, amministratori e docenti universitari.

La relazione del Segretario Responsabile Francesco Esposito, al 39° Consiglio Nazionale di Trieste del giugno 1988, evidenziava che "…il nostro Convegno ha avviato il dibattito su queste tematiche scuotendo dal loro letargo ...il mondo del credito.

Esso ...ha anticipato la trattazione di tematiche che sono state sviluppate con grande risalto negli ambienti bancari nei mesi successivi. ...ed un'analoga iniziativa sindacale unitaria". Si apre, quindi, una intensa fase evolutiva per il settore del credito che impegna tutte le OO.SS. in iniziative ed incontri anche con le forze politiche e le istituzioni Banca d'Italia, Tesoro e Commissioni Parlamentari. In discussione anzitutto l'assetto strutturale delle banche, banca universale del tipo tedesco, o gruppo polifunzionale di tipo anglosassone, inoltre l'organizzazione del lavoro ed i livelli occupazionali e professionali della categoria ed infine il mantenimento, all'interno del settore del credito, delle società di nuova costituzione. Inizia in effetti ad affacciarsi il problema della salvaguardia dell'area contrattuale bancaria che impegnerà duramente il Sindacato nel successivo rinnovo contrattuale del 1990. In effetti molte aziende di credito iniziavano ad appaltare servizi a società esterne, magari create appositamente, che applicavano il contratto di lavoro dell'industria o del commercio, impoverendo la categoria del credito sia dal punto di vista professionale che quantitativo. Le preoccupazioni del Sindacato erano rivolte anche alla salvaguardia dei livelli occupazionali; se infatti alcuni servizi andavano all'esterno era inevitabile il crearsi di esuberi di personale.

Nel documento finale del Consiglio Nazionale di Trieste è detto che: "…si respinge nel modo più fermo la sottile manovra datoriale volta ad individuare nell'eccedenza di personale la causa delle difficoltà presenti in alcune banche - e continuando - ...risultano quindi strumentali le richieste di introdurre anche nel settore creditizio l'istituto della Cassa Integrazione Guadagni". Già in quegli anni, quindi, iniziavano a prendere corpo i temi su cui oggi il Sindacato deve confrontarsi. Nel clima di un acquisito dinamismo del settore creditizio, parte la prima grande operazione di fusione tra banche: la Cassa di Risparmio di Roma acquista dall'IRI il Banco di Santo Spirito iniziando quel processo di incorporazione che si completerà con l'acquisizione del Banco di Roma.

La Cassa di Risparmio di Roma da Banca regionale diventa il primo gruppo bancario italiano caratterizzato da una presenza capillare nella Capitale e nel Lazio. Le due banche applicano, ovviamente, due contratti diversi, quello ACRI la Cassa di Risparmio di Roma e quello Assicredito il Banco di Santo Spirito, per cui il Sindacato deve affrontare per la prima volta il problema di amalgamare "contrattualmente" due aziende. Attraverso questa operazione, la FALCRI inizia ad entrare nel mondo delle banche - infatti la Cassa di Risparmio di Roma aderisce all'Assicredito ed applica quel contratto di lavoro - attraverso un accordo che consente la costituzione di RSA in quell'azienda, pur non essendo la FALCRI firmataria del CCNL Assicredito.