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Dalla FALCRI INTESA BCI - Milano

50 ANNI

Ricorre in questi mesi del 2002 il 50° di fondazione della Federazione Sindacale FALCRI.

Sono passati cinquant'anni da quando, pochi colleghi, fondatori e promotori di sindacati autonomi sorti in alcune Casse di Risparmio quali Cariplo, C. R. Perugia, Fossano, Vigevano, Firenze, Calabria e altri diedero vita a Milano, nel febbraio 1952 alla FALCRI. Nel manifesto programmatico dell'azio-ne sindacale della nuova sigla al centro di tutta l'attività viene posto l'uomo nel suo essere soggetto primario del lavoro nell'azienda bancaria.

Un sindacato, quindi, che si poneva fuori dalle logiche ideologiche e partitiche delle altre sigle per guardare esclusivamente all'interesse dei problemi reali dei lavoratori delle Casse di Risparmio. Erano gli anni dell'immediato dopoguerra con tutti i problemi legati alla ricostruzione del Paese dove il Sindacato, diviso da contrasti ideologici, dagli schieramenti politici contrapposti, dai blocchi oriente/occidente e dalla guerra fredda, si apprestava a vivere una lunga stagione di lotte e di conquiste sindacali che portano i lavoratori ad ottenere, tra l'altro, lo "Statuto dei lavoratori" e il Welfare o stato sociale dei nostri giorni. La FALCRI in quegli anni, forte della propria autonomia e della sua peculiare prerogativa di sindacato aziendale, riuscì, meglio che in altre categorie, a difendere e conquistare Contratti economici nazionali e aziendali migliorativi delle condizioni dei lavoratori delle Casse di Risparmio. Tale politica sindacale viene riconosciuta e premiata dai colleghi che fanno della FALCRI il primo sindacato nel settore dell'ACRI, tanto che nel momento della costituzione della Federazione Lavoratori Bancari, CGIL - CISL - UIL, non possono farne a meno, per dar vita, assieme alla FABI, alla nascita e allo sviluppo della F.L.B. Insomma una storia cinquantennale di tutto rispetto di presenza sindacale e di conquiste maturate dalla FALCRI ponendo, sempre, l'uomo come "soggetto" determinante nel processo produttivo della banca. Facendo, quindi, un bilancio e un consuntivo di questi primi 50 anni di storia e di presenza della FALCRI nel mondo sindacale italiano, non si può fare a meno di osservare come siano cambiati, dagli anni cinquanta ad oggi, i comportamenti ideologici e politici delle sigle confederate rispetto a quelle aparti-tiche che, invece, ancora rimangono e ne condizionano l'azione.

Cambiamenti epocali quali l'economia globale dei mercati e della finanza, la nascita dell'Unione Europea e la sua moneta unica, pongono nuovi scenari di presenza di azione per tutto il Sindacato e quindi anche per la FALCRI. In particolare nel nostro Paese, dove assistiamo all'affermarsi di una politica governativa che, in nome e per conto della cosiddetta "libertà del mercato", tende a ridurre e comprimere le conquiste sindacali sin qui ottenute e a riformare lo stato sociale.

Cosa fare, come contrastare la filosofia che vuole rapporti tra le parti sociali basati solo sulle questioni economiche e di profitto aziendale? Come porsi in funzione delle aggrega-zioni e delle fusioni bancarie che, di fatto, vedono la presenza della FALCRI operare anche nel settore delle banche e del credito in generale? Occorre ricordare che nel cambiamento in atto una certezza rimane. La difesa sul posto di lavoro "dell'uomo" che, anche nelle mutate condizioni, deve sempre rimanere il soggetto e il fine dell'azione sindacale. Pertanto la FALCRI, in linea con la propria storia di sindacato autonomo e aziendale, slegato da sudditanze partitiche, deve porsi, nella nuova realtà del mondo del credito, come punto di riferimento per tutti coloro che vogliono valorizzare la presenza dell'uomo nel processo produttivo e tecnologico in atto, migliorandone le condizioni economiche, difendendone i diritti, e tutelando sempre in primis la dignità umana e professionale sinonimo di libertà e, quindi, di democrazia.

Uno dei motivi della crisi di cui oggi il sindacato soffre è dovuto, oltre che dai cambiamenti culturali, politici e dei valori che attraversano la società civile, anche da un eccesso di burocratismo verticistico che il sindacato esprime nel contatto con i lavoratori. La spontaneità, la passione dei sindacali-sti degli anni cinquanta è solo un ricordo e un valore aggiunto di cui oggi si sente la mancanza e, forse, il rimpianto. L'augurio, quindi, che la FALCRI, oltre a festeggiare degnamente e solennemente il cinquantesimo di fondazione, continui la sua preziosa presenza tra i lavoratori bancari e che la sua classe dirigente ricordi e interpreti sempre i valori e lo spirito dei padri fondatori.
Umberto Dorenti