Le R.S.U.
Il Protocollo di luglio innova anche la cadenza dei contratti di lavoro ed introduce nuove forme di rappresentanza unitaria.
Infatti, in varie categorie si erano verificate forme diffuse di vera e propria ribellione ai sindacati tradizionali che avevano provocato la nascita di comitati autonomi, espressione diretta della base. Tale campanello d'allarme aveva spinto il Sindacato Confederale a rinserrare le proprie file, favorito anche dalla caduta dei partiti politici che avevano rappresentato dei punti di riferimento per le sigle confederali. Questo grande rimescolamento sociale aveva convinto qualche leader sindacale che ormai era arrivato a maturazione il tempo per costruire un unico Sindacato.
Il dibattito peraltro è tuttora aperto ed ancora non se ne intravedono, a breve, possibili sbocchi. Il problema delle R.S.U. suscita nella FALCRI grande attenzione e preoccupazione in quanto le nuove strutture si collocano proprio nel cuore dell'assetto organizzativo FALCRI e cioè nell'azienda, ed anche perché è previsto nel Protocollo un sostegno legislativo del Governo che andrebbe così a trasferire alle rappresentanze unitarie le prerogative previste dalla Legge 300/70 per le RSA. Nella relazione presentata al 44° Consiglio Nazionale, è detto che il Protocollo del 23/7/93 deve essere approfondito ed adattato alle esigenze categoriali, anche alla luce della dichiarazione del Ministro del Lavoro sulle esclusione dei Funzionari da tale nuovo assetto.
La situazione presente in categoria, sul fronte dei rapporti unitari, è fortemente contraddittoria rispetto alle RSU. Sempre più frequentemente si registrano in varie aziende aspri contrasti tra le cinque OO.SS. che non risparmiano sia i rapporti tra le sigle confederali, sia tra i sindacati autonomi. Alle difficoltà nei rapporti tra sindacati si aggiunge quella rinveniente dalla massiccia campagna di stampa orchestrata dalle controparti in vista del rinnovo contrattuale; al tema degli esuberi, minacciato come spauracchio per il Sindacato ed i lavoratori, si aggiunge quello della flessibilità: nell'accesso al lavoro, nella contrattazione, in uscita dall'azienda.
Su questi punti la FALCRI è tutta impegnata a salvaguardare le specificità del CCNL ACRI che riconducono alla contrattazione aziendale, campo d'azione preferito.