La regolamentazione dello sciopero
Altri due eventi maturano in quel periodo.
Il primo è l'approvazione della legge sulla regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.
La Legge 146/90 ricomprende tra questi anche alcuni servizi forniti dalle aziende di credito, quali il pagamento di assegni vitalizi, pensioni, stipendi e quant'altro necessario a soddisfare i diritti garantiti dalla Costituzione. Proprio la indeterminatezza di alcuni servizi apre un aspro confronto tra le parti sociali, chiamati dalla legge a definire un accordo, che detti il comportamenti della categoria in presenza di sciopero, accordo da sottoporre all'approvazione di una Commissione di garanzia appositamente costituita.
Il confronto con ACRI si presentò meno complesso e fu possibile definire un accordo, mentre Assicredito si dimostrò più ostinato nel trascinare la trattative per le lunghe cercando, anche grazie ad alcune aperture presso qualche componente della Commissione dei garanti, di acquisire agibilità ben maggiori rispetto ai servizi protetti dalla legge. Purtroppo l'obiettivo è stato in parte realizzato, tant'è che, a differenza del settore ACRI, nelle banche esiste un vero e proprio divieto di sciopero nella giornata del mercoledì.